Cristina Speggiorin
Age Management, ovvero la riduzione del gap generazionale.
Nelle aziende di oggi si trovano sempre più spesso e in netta maggioranza, lavoratori agée. Poco ricambio generazionale, poco aggiornamento e discriminazioni varie possono rallentare la crescita e incrementare differenze non del tutto funzionali. La risposta: l'age management.

La situazione europea e italiana del mercato del lavoro è abbastanza stagnante. Dal 2010 registriamo una tendenza sempre più in salita: nelle aziende troviamo lavoratori agée e pochi giovani.
Le cause? Innumerevoli. Prima di tutto, il ricambio generazionale viene meno per l'innalzarsi dell'età pensionabile. Sempre più siamo costretti a rimanere al lavoro impedendo ai giovani di trovare un giusto spazio e un giusto riconoscimento.
Una recente ricerca di Studio Ambrosetti ha dimostrato come nelle aziende italiane si stia verificando uno strano fenomeno: la presenza nella stessa realtà lavorativa di almeno 4 generazioni.
Vediamo insieme quali sono citando proprio le classificazioni di Ambrosetti:
1. I Veterans (nati tra il 1922 e il 1942)
2. I Baby Boomers (fra il 1943 e il 1960),
3. Gli Xers (tra il 1961 e il 1981)
4. Infine i Millennials (o Y Generation, nati tra il 1982 e il 2004).
Queste 4 generazioni a confronto hanno stili di vita, approcci lavorativi, valori ed esigenze completamente diverse. Generalizzando, e in modo molto sintetico, possiamo dire che i Veterans sono lavoratori decisamente affidabili, rispettosi delle autorità e con una certa autorevolezza; i Baby Boomers, figli dell'esplosione e della crescita economica, si caratterizzano per essere degli hardworkers incalliti a volte poco collaborativi e adattabili. Man mano che l'età diminuisce accresce la voglia di fare e di emergere: ecco gli Xers che considerano il lavoro un'opportunità per crescere, migliorare le proprie condizioni economiche e lo stile di vita. Chiudono il cerchio i Millennials, apprezzati per le loro competenze digitali e la loro freschezza ma particolarmente devoti al job hopping e quindi "costosi" per le aziende.
Un mondo variegato e ricco di sfumature che, se mal gestite, possono tramutarsi in costi per l'azienda.
Qualche esempio? Se lo stereotipo del "vecchio=demotivato, lento e non più aggiornato" persiste, non si investirà nella formazione dei Veterans alla conferma del proprio stereotipo. Ma il vecchio adagio "tanto ormai è sulla soglia della pensione quindi è inutile investire" è dispendioso. Ma soprattutto è proprio così? Veramente i Veterans sono demotivati e chiusi al cambiamento? Veramente non sono più disposti a fare fatica e quindi è meglio non spendere troppa attenzione su di loro?
E che dire allora dei giovani millennials sempre pronti a scappare, mai contenti, ma paghi di aver raggiunto una posizione ma sempre alla ricerca di novità? Investire su di loro? No, tanto poi se ne vanno.
E così si crea un circolo vizioso che impedisce crescita, sviluppo e aggiornamento.
Come fare?
E' necessario investire sull'invecchiamento attivo. Oggi una strategia aziendale deve fare i conti con la creazione di un ambiente lavorativo inclusivo, per valorizzare il potenziale individuale nel perseguimento degli obiettivi aziendali. Si chiama Diversity Management e si riferisce non solo alle differenze di età ma anche di genere, nazionalità ed esperienza. Ecco allora le molte misure che si possono attivare:
- promuovere la prevenzione educando a prendersi di cura di sé e della propria salute psico-fisica
- incoraggiare il lavoro sostenibile fin dall'inizio del percorso lavorativo.
- favorire lo scambio di competenze e l’apprendimento permanente.
- investire sulle motivazioni e gli incrementi di carriera.
E-Skill ha messo a punto un pacchetto di servizi proprio per sviluppare e gestire tale situazione.
Ad esempio corsi sul Diversity Management, lo Sportello Counseling, servizi di coaching e counseling individuale, percorsi di Mindfulness, pari opportunità, consapevolezza dei propri stereotipi ecc.
Venite a scoprirli durante i nostri eventi e speed date che organizziamo periodicamente oppure contattate Sarah Senno (s.senno@e-skill.it): sarà felice di fissare un incontro conoscitivo e senza impegno presso la vostra sede.
Noi siamo pronti e tu?