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  • Immagine del redattoreCristina Speggiorin

...e poi non abbiamo risorse!

Torna l'appuntamento con Mr Wolf. Questo mese ci parla di risorse mancanti: un anti-pattern molto presente negli alibi delle aziende.


Chi pensa che le persone sono tutte uguali, ed ancor più chi ha l’ardire di sostenerlo, “sbrodolandosi” di “politically correct”, semplicemente vive su Alfa Centauri.

Gli uomini sono tutti diversi: è cosa molto più che sana fare in modo che possano godere delle stesse possibilità, ma sono tutti diversi.

In questa sede, prenderò in considerazione solo l’aspetto professionale: se avete collaboratori con diversi livelli di competenza, sarebbe auspicabile comportarsi in maniera diversa.

Può capitare che arrivino nei vostri staff, per esempio, presunti brillanti neolaureati; motivati, vogliosi di mettersi in mostra, di partecipare, di essere utili: con un bagaglio di motivazione, molto elevato.

Bene (non da voi, certo...), ma sapete cosa può succedere?

Può succedere che, semplicemente, vengano abbandonati a loro stessi.

Perché siamo tutti uguali: perché diamo per scontato che tutti devono sapere muoversi come noi, perché “…queste cose le sanno tutti…”.

Sì, perché inserirli costa tempo e fatica; spiegare flussi e dinamiche è complicato; trasferire competenze prevede uno sforzo cognitivo (ed anche un mettersi in gioco); meglio pensare di affidare loro un compito e raccontarsi che stiamo agendo “delega”.

Il nostro brillante neolaureato, che non è ancora rovinato nella testa, a questo punto, in quanto brillante, penserà : “ ….No, scusa….ma ti sembra normale che io, appena arrivato, non passi un paio di giorni in aula con qualcuno che mi spiega flussi, procedure, ratio, modalità, nodi relazionali, fonti delle informazioni, elementi base dei sistemi informativi?”

E fin qui, tutto, bene (si fa per dire).

Se è davvero brillante, vi abbandonerà.

Se non lo è, invece, c’è il rischio che inizi a pensare che “il fare bene le cose” è secondario: l’importante sono le relazioni, le soft-skills: e chissenefrega delle competenze verticali (commettendo l’errore di agire l’operatore logico OR, al posto di AND….)

Se non lo è (e la cosa è tragica) rimarrà da voi, specializzandosi in “ nulla”, poiché “nulla” gli abbiamo insegnato.

Se poi, per sfortuna, è anche arrogante oltre che poco brillante, penserà pure di saperle fare le cose (nessuno me le insegna, quindi le so fare).

E così abbiamo sprecato tempo, soldi, uomini….

Signori, quando inseriamo una persona in azienda, è cosa utile presentarlo a tutti i colleghi, ufficializzare il suo status di neofita, spiegare a tutti cosa imparerà a fare ed i motivi del suo inserimento; poi occorre passare un paio di giorni in ufficio con lui per spiegare come funziona l’azienda e magari, per trasmettere un po' di quella sana “Vision” che un buon manager dovrebbe avere.

Poi, lo si affianca ad una persona che ha il compito di insegnargli a camminare con step predefiniti e momenti di controllo.

E poi, ogni giorno, si trovano 5 minuti per bere con lui un caffè.

Se non fate questo, non lamentatevi per il fatto di non avere risorse: le state sprecando.

Rinunciate ad inserire qualcuno.

A partire dai brillanti neolaureati.

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