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  • Immagine del redattoreCristina Speggiorin

Il merito in azienda

Da molti visto come una chimera, da altri invece assolutamente applicato in azienda. Ma è veramente così?


Dai, parliamoci chiaro, con quella schiettezza che ormai ci contraddistingue: il merito NON ESISTE.

E' una storiella politically correct che tutti ci raccontiamo da quando abbiamo l'uso della parola e ci siamo organizzati in tribù.

Sei qui perché te lo meriti; hai un premio perché vali e vedo il tuo valore...

Noi? Siamo un'azienda molto meritocratica...premiamo tutti senza nessuna discriminazione.

Premio i miei collaboratori solo se e quando se lo meritano, ma lo meritano.


Queste sono solo un esempio delle tante frasi che quotidianamente (ci) sentiamo dire in azienda. Ma abbiamo qualche dubbio. Vi va di polemizzare un po' con noi? E allora, scopriamolo questo merito!


Il merito, questo sconosciuto


Partiamo dal significato della parola merito. Il dizionario italiano recita così: Il merito è il diritto alla stima, alla riconoscenza, alla giusta ricompensa acquisito in virtù delle proprie capacità, impegno, opere, prestazioni, qualità, valore.

Un diritto alla giusta ricompensa...

Siamo proprio sicuri che i premi, gli avanzamenti di carriera, gli incentivi che si danno in azienda siano GIUSTE ricompense?

Certo, ci risponderete voi...abbiamo un solido modello di valutazione delle prestazioni: ogni manager annualmente lo compila e decide il giusto premio.

Sì, il giusto premio. Come quando si premia tutti a pioggia. E' equo, giusto o solamente uguale? Ecco il nocciolo: il merito deve essere valutato per la sua equità non perché c'è un sistema, un modello, un manager, dei dati da inserire e delle percentuali da estrapolare.

Dare lo stesso obiettivo a tutti non è incentivare la meritocrazia...perché non tutti sono uguali, non tutti hanno le stesse risorse e gli stessi talenti.


La meritocrazia di genere e sottorappresentata


La meritocrazia in azienda fatica ad affermarsi, non nascondiamoci. Se poi parliamo di donne o di gruppi sottorappresentati il merito è decisamente sconosciuto. Un'indagine americana condotta da J. Castilla del MIT Sloan Management qualche anno fa proprio sulla meritocrazia in azienda negli States, dimostrava come le donne e le minoranze avessero ricevuto aumenti salariali inferiori rispetto agli uomini bianchi con gli stessi punteggi di valutazione delle prestazioni, anche dopo aver controllato le ricadute sul lavoro e il parere di un supervisor. E non pensate che in Italia le cose vadano diversamente.

L'autore infatti sostiene che la meritocrazia non esiste nella maggior parte delle organizzazioni. Sostiene che le procedure ei "quadri di riferimento" nella maggior parte delle aziende svalutano i contributi delle donne e rafforzano i privilegi dei gruppi dominanti.


Meritocrazia nel lavoro: rimedi e benefici


Insomma, la situazione non è rosea e pensare che le persone vadano avanti sistematicamente per merito e non per conoscenze, fortuna, raccomandazioni, parametri soggettivi...beh, è un'utopia.

E allora che fare?

E' necessario un cambio culturale: una nuova visione. Il management deve cambiare e passare da un sistema di gestione delle prestazioni oggettivo e che misuri i risultati a fronte di obiettivi raggiunti ad un processo che valuti anche le prestazioni soft (comportamenti e competenze aggiunte).

Solo con una centralità sulla persona e con un piano di sviluppo personale e personalizzato le aziende non solo attireranno clienti, ma saranno veramente meritocratiche.


E voi che ne pensate? Avete raggiunto ciò che meritate?





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