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  • Immagine del redattoreCristina Speggiorin

Rubrica un libro al mese. Settembre: Partire dal perché di S.Sinek

Per la ripartenza dopo le vacanze estive, iniziamo dal perché e dal saggio di Simon Sinek edito da Franco Angeli.



Settembre generalmente è un mese di ri-partenza. Si torna dalle vacanze rilassati e riposati e con molte intenzioni. In vacanza infatti può capitare di abbandonarsi a pensieri "progettuali" del tipo...quando torno "mi metto a dieta", mi iscrivo ad un "corso di public speaking", "sul lavoro lancio finalmente quell'idea che ho già da un po' nella testa", "voglio chiedere al mio capo..." e potremmo continuare all'infinito.

Ma ogni progetto ha bisogno di un lancio, di uno story telling che lo renda "acquistabile" dagli altri o ...da me stesso se riguarda esclusivamente la mia persona. Ogni progetto, ogni obiettivo deve avere un elemento ispirante e motivante.

A questo proposito ci può venire incontro, un libro interessante e stimolante com'è "Partire dal perché" di Simon Sinek.

In questo testo, l'autore partendo dall'analisi dei comportamenti dei più grandi leader del mondo economico e aziendale ha scoperto che tutti pensano, agiscono e comunicano esattamente nello stesso modo.

Pensiamoci un po' insieme: quando dovete presentare un progetto, un'idea da dove partite? Generalmente seguirete questo schema: che cos'è, come avete intenzione di realizzarla e poi perché lo volete fare.

Sinek ci propone invece uno schema esattamente contrario. Sostiene infatti che bisogna partire dal perché, per passare al come e solo alla fine parlare del cosa.

E come mai? Partire dal perché, da quello che vi ha ispirato significa parlare al sistema limbico delle persone e alle loro emozioni. E un cliente lo si ingaggia se lo si sa emozionare. Quando decidiamo di comprare una cosa, molto spesso lo facciamo spinti da un senso di appartenenza (chi non vuole avere un IPhone?), perché qualcosa ci ha smosso. Sinek dichiara che "in assenza di un perché prendere una decisione è difficile".

E ancora: "quando le aziende spiegano che cosa fanno e decantano le qualità dei loro prodotti, per quanto attraenti possano essere le loro proposte, non è detto che riescano ad intercettare il nostro senso di appartenenza. Quando invece un'azienda comunica chiaramente il suo perché, quello in cui crede, ed è qualcosa che noi condividiamo, potremmo essere disposti a fare di tutto pur di far entrare nella nostra vita quel tal brand o quel tal prodotto."

L'autore poi continua spiegando il funzionamento del suo modello, arricchendolo con molti esempi tratti dalla sua esperienza.

Una lettura interessante non solo per chi deve vendere un prodotto, ma anche per chi deve proporre un'idea, per il personal branding e per l'employer branding, un'attività che sempre più spesso riguarda chi si occupa di Risorse Umane e deve attirare (e trattenere) talenti.

E voi? Qual è il vostro perchè? E quello della vostra azienda? Lo conoscete?


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